Il mondo ha bisogno della nostra pace

In questi giorni di preoccupazione e dolore in Palestina e in Israele, ci uniamo per coltivare l’ascolto, l’inclusività e la compassione, dentro di noi e nelle nostre comunità.

con Jihed Hammami e Bar Zecharya
domenica 16 maggio 2021
ore 10.30 – 15.30
a Pardesa, Comune di Pianoro (BO)

Vivremo insieme momenti di spazio e di meditazione, cammino in natura, un pranzo compassionevole, e condivisioni sul tema della pace e della guarigione da parte di Jihed e Bar.

La partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione ai fini organizzativi e disponibilità di posti limitata. Per prenotare: 3389396904.

Per il pranzo, contribuiamo tutti portando qualcosa di vegano da condividere e il proprio piatto/posate/bicchiere .

Che possiamo tutti vivere in pace, liberi dalla discriminazione, facendo esperienza della gioia della guarigione.

“Senza parole. Migliaia di cittadini israeliani, ebrei e palestinesi, scendono in piazza in più di 25 luoghi per chiedere il cessate il fuoco e la fine dell’occupazione. Sappiamo che lottare insieme è l’unico modo per vincere.”

Quelli che non sono su un cammino di pace e di cuore non sono i nostri nemici.

Conferenza di Thich Nhat Hanh, tenuta il 25 settembre 2001 alla Riverside Church di New York

Non è l’uomo il vero nemico dell’uomo. Il vero nemico è l’ignoranza, la discriminazione, la paura, l’avidità, e la violenza.

Cari amici, vorrei dirvi come pratico quando mi arrabbio. Durante la guerra in Vietnam, c’erano molte ingiustizie, e furono uccise molte migliaia di persone, fra le quali molti miei amici e discepoli. Ero molto arrabbiato. Una volta venni a sapere che la città di Ben Tre, una città di trecentomila abitanti, era stata bombardata dall’aviazione americana solo perché alcuni guerriglieri erano scesi in città e avevano cercato di abbattere gli aeroplani americani. I guerriglieri non ebbero successo, e dopo quel tentativo se ne andarono. E la città fu distrutta. In seguito il militare che si era reso responsabile di ciò dichiarò che aveva dovuto distruggere la città per salvarla. Ero molto arrabbiato.

Ma a quel tempo ero già un praticante, un solido praticante. Non dissi nulla, non feci nulla, perché sapevo che agire o dire cose mentre si è arrabbiati non è saggio. Può creare molta distruzione. Tornai a me stesso, riconoscendo la mia rabbia, abbracciandola, e guardai profondamente nella natura della mia sofferenza.

La presenza mentale è il tipo di energia che ci aiuta a essere consapevoli di ciò che sta avvenendo dentro di noi e intorno a noi. Nella tradizione buddhista abbiamo la pratica del respirare in presenza mentale, del camminare in presenza mentale, allo scopo di generare l’energia della presenza mentale. È esattamente con questa energia che possiamo riconoscere, abbracciare e trasformare la nostra rabbia. La presenza mentale è il tipo di energia che ci aiuta a essere consapevoli di ciò che sta avvenendo dentro di noi e intorno a noi, e tutti possono essere in presenza mentale…Io riuscii a capire la natura della sofferenza in Vietnam. Vidi che non solo i vietnamiti soffrivano, ma anche gli americani soffrivano durante quella guerra. Il giovane americano mandato in Vietnam per uccidere ed essere ucciso era sottoposto a molta sofferenza, e la sofferenza continua ancora oggi. La famiglia soffre, e anche la nazione. Io potei vedere che la causa della nostra sofferenza in Vietnam non erano i soldati americani. Era una politica non saggia. Era un equivoco. Era la paura che stava al fondamento della politica…

Vedi il discorso completo.

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